never let me go

Performance.

Trento, Galleria Civica, Gennaio 2005

La performance never let me go consiste in una sorta di tableau vivant sonoro che mette in scena una riflessione sul tema dello sdoppiamento di personalità e sul trauma della separazione.

Seduti una sopra l’altro gli artisti cantano la canzone Love me tender, accompagnati da un piccolo carillon, creando un’immagine straniante e di forte impatto emotivo, ispirata al film Santa sangre  di Alejandro Jodorowsky.

Il volto e il corpo visibili al pubblico sono quelli di Ottonella, mentre la voce e le mani che suonano il piccolo strumento sono quelle di Nicola.

In un ritmo scandito dal canto e dalla musica, i due corpi sovrapposti si muovono all’unisono, formando una figura unica, dentro ai cui confini è difficile stabilire dove finisca una persona e dove ne inizi un’altra.

Diversamente dalla performance NO!, in cui viene enfatizzata la linea netta che separa ogni persona dalle altre e in cui il contatto fisico avviene in un luogo nascosto all’occhio del pubblico, Never let me go esplora la complementarità e continuità dei corpi, la possibilità di esistere, anche per un solo istante, come un’entità al contempo unica e doppia.

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