Manifesto per l’Arco della Pace, m10x7
In alto arte sui ponteggi, Milano 2002
Progetto realizzato nell’ambito della rassegna “In alto arte sui ponteggi”, patrocinato dal Comune di Milano e la Soprintendenza dei Beni Cuturali, che ha commissionato ad alcuni artisti visivi una serie di manifesti per coprire i ponteggi di alcuni palazzi in fase di ristrutturazione.
Dovendo intervenire sull’Arco della Pace, Ottonella Mocellin ha progettato un’immagine che, oltre a commentare la situazione internazionale del momento, stridesse con il contesto che l’avrebbe ospitata, che per la sua natura monumentale sembra più un simbolo di potere militare che un opera intesa a commemorare la pace.
Nell’immagine una donna dallo sguardo triste, una sorta di moderna Cassandra, sta cantando in un karaoke bar, ma nessuno sembra ascoltarla. Il testo della canzone che scorre sul video e ai piedi della foto (come la tigre nello zoo di Belgrado sotto le bombe NATO, stiamo cominciando a nutrirci delle nostre stesse membra) è tratto dal libro La fine delle illusioni, scritto da Arundhati Roy dopo i test nucleari di India e Pakistan.
Nicola Pellegrini
e l’amore? (and love?) 2002
Manifesto per affissione pubblica in occasione di ManifesTO
The window in the image for this poster is an opening, a transparent boundary between the pubblic place where the posters is placed and the private world of a man (the artist) who is questioning himself about emotions. The question is written on the glass back to front as if the author was asking it first of all to himself.